Mariavittoria Catanzariti Daniele Ruggiu
Introduzione
pp: 7-12
DOI: 10.7382/115651
Il rapporto tra diritto e spazio accompagna la scienza giuridica sin dalla sua origine, dal momento che il diritto risulta icto oculi legato essenzialmente alla spazialità della sua applicazione. Non è un caso che lo Stato moderno nasca in Francia proprio dalle ceneri dell’Ancien Régime come unità di diritto, popolo e territorio. Il diritto non sembra concepibile se non all’interno e in funzione della sua dimensione spaziale. Proprio lo spazio, tuttavia, svela sin da subito in relazione al diritto la propria natura ambivalente: luogo di azione del diritto stesso, da volontà di potenza a esercizio del potere, e suo ambito di applicazione. Per questa ragione lo spazio giuridico si connota inevitabilmente di diverse dimensioni della normatività – il principio di sovranità, l’autonomia del soggetto, la proprietà, l’immaterialità, la finitezza, l’universalità, l’ideologia, la cultura giuridica – che legano insieme i saperi. La dialettica diritto e spazio si presenta infatti come un prisma suscettibile di una molteplicità di letture e interpretazioni che rendono il tema tanto affascinante quanto intricato. Essa può essere declinata lungo tre direttrici principali: nel senso, cioè, della spazialità geografica (territorialità), nel senso della spazialità economica (mercato), infine, nel senso della spazialità giuridica (spazi normativi). Dimensioni queste che, per quanto distinte, tendono inevitabilmente ad intersecarsi e talvolta a sovrapporsi in maniera intermittente, nel senso che la dimensione geografica riappare ogni qualvolta sembri superata e il concetto di spazio venga declinato come spazio economico oppure come spazio normativo, mentre retrocede apparentemente rispetto alla sconfinatezza dei fenomeni globali. Lo spazio, in fin dei conti, si riappropria del suo spazio. Sono proprio le trasformazioni dello spazio normativo il nodo tematico sul quale questo fascicolo intende riflettere. In tale prospettiva, si è scelto di tematizzare il rapporto tra spazio e diritto ripercorrendo alcune delle tesi del pensiero giuridico moderno, che hanno elaborato alcuni concetti filosofici e giuridici volti a tracciarne le coordinate. Tali concetti sono stati poi messi alla prova di pratiche culturali, come l’uso comparatistico della cartografia o fenomeni emergenti come la pervasività delle tecnologie digitali e la militarizzazione dello spazio extra-atmosferico, al fine di mostrare come il diritto si doti di spazi di rilevanza sempre nuovi, dai mercati globali all’outer space, in una costante oscillazione tra potenza e potere.
Antonio Del Vecchio
La qualificazione degli spazi giuridici nel De iure belli ac pacis di Ugo Grozio
pp: 13-28
DOI: 10.7382/115652
This article argues that the spatial dimension is crucial for understanding Grotius’s relationship with modernity as well as his innovative reinterpretation of the European legal tradition. It will be shown how, starting from a “boundless” conception of the natural law and subjective rights, from the opposition between land and sea spaces and from his explanation of the origins and the features of sovereignty and property, Grotius outlined a set of flexible strategies to qualify and organize the spaces of the early-modern European expansion.
Keywords: Grotius – global spaces – sea – land – natural law – conventional law
Filippo Ruschi
Potenza e diritto nello spazio extra-atmosferico
pp: 29-44
DOI: 10.7382/115653
Driven by technology, humanity is projecting itself into outer space. This torsion, however, appears seems to be increasingly marked by hegemonic instances and conflicting logics that risk fraying the fabric of the Corpus iuris civilis. Adopting a genealogical approach and using the tools of Schmitt’s geophilosophy of law, it may be fruitful to investigate the main critical factors.
Keywords: Outer space – Sea – Geophilosophy – Space law – Power
Matteo Nicolini
La produzione degli spazi giuridici come pratica ideo-logica
pp: 45-60
DOI: 10.7382/115654
The essay explores the relationship between law and space through the lenses of comparative legal studies. It assumes that comparative law and geography share some epistemological and methodological features percolating the processes of spatial production. Grasping the world intellectually, comparative law contributes to setting up the logical architecture of legal spaces. The essay discusses the production of landscape as the major example of how the cultural competence of comparative law is able to unveil the imagination as an ideological spatial practice.
Keywords: Comparative Law – Interdisciplinarity – Spatial Production – Imaginative Geography – Ideo-logical Space
Daniele Ruggiu
Spazio economico, tecnologie digitali e decostruzione dello spazio normativo del soggetto
pp: 61-78
DOI: 10.7382/115655
In this essay I will face the topic of the progressive extension of the economic space in the globalisation era owing to the process of digitalisation of the real that has led to cease the great division, between the external world, meant as the object of the coercive power of the law, and the internal world, subtracted from the use of the force and protected by the shield of the negative liberties of the liberal tradition of Natural Law origin. This has triggered a regression of the normative space of the subject in the current data-centric societies with the disappearance or restriction of social rights for some categories of workers (digital platform workers, microworkers). I will also underline that this phenomenon also progressively affected the space of autonomy of the subject both as worker and, in some cases, even as citizen affecting their liberties. In this sense, this deep transformation of the individual’s normative space triggered by the loss of control over their data can be contrasted by enforcing the defence built for protecting the data of the European citizens in the Old Continent.
Keywords: Normative space – Market – Big Data – Fundamental Rights – Privacy – Liberties
Diego Zannoni
The Principles of Non-Appropriation and the Peaceful Use of Outer Space: between Progressive Erosion and Empowering Interpretation
pp: 79-104
DOI: 10.7382/115656
Since the dawn of the space era, scholars of legal doctrine have discussed the exploitation of space resources and they have also been faced with a dilemma over the peaceful use of outer space, although at the beginning this scientific activity was not matched, for obvious reasons, by State practice and opinio iuris. However, things have changed in recent decades. The current “rediscovery” of space and the resumption of activities related to it have led many States to take a stance on these issues. This makes a legal analysis of these developments pressing. While the Outer Space Treaty does not provide clear guidance in either field and there is a need for new international rules to safeguard fundamental public interests, international efforts will at best produce non-binding guidelines. Meanwhile, and this is the heart of the problem, we are witnessing a practice of progressively setting aside the barriers to unlawfulness in outer space with a gathering momentum of faits accomplis through an erosion of the principles of the Outer Space Treaty. Given this tendency, this article aims to ascertain what, if any, are the insurmountable legal limits deriving from the principles of non-appropriation and the peaceful use of outer space.
Keywords: outer space; celestial bodies; non-appropriation; resources; peaceful.
Mariavittoria Catanzariti
Quale giurisdizione per quale sovrano? Il caso del trasferimento dei dati sullo e dallo spazio extra-atmosferico
pp: 105-122
DOI: 10.7382/115657
The paper investigates the relationship between law and space, with a special focus on the exemption of sovereignty on outer space in the case-study of data transfers to and from outer space. This relationship lays upon a framework of general principles that shapes the creation of a normative space at the specific level of outer space. Thus, the relationship that will be identified between law, (outer) space and data is one of genus ad speciem. It has a threefold nature: physical, extra-physical, non-physical. The article wonders whether a legal space without sovereignty may be established. To address this question, two philosophical underpinnings – the Kantian and the Heideggerian conceptions of space – will be deployed to dig into the analysis of data transfers to and from the outer space.
Keywords: Normative space – Sovereignty – Jurisdiction – Outer space – Data transfers.
Recensione
Roberto Luppi
Habermas, J. (2022), Una storia della filosofia. I. Per una genealogia del pensiero postmetafisico. Feltrinelli
pp: 123-126
DOI: 10.7382/115658
“[C]ome comprendere oggi, in modo adeguato, il compito della filosofia?”. Si tratta di un ambito specialistico tra i tanti, che analizza sempre più nel dettaglio problemi circoscritti, oppure ci confrontiamo (ancora) con una disciplina in grado di contribuire alla comprensione razionale di noi stessi e del mondo, da cui dipendono i progressi morali della società? Queste domande non smettono di interrogare l’ultranovantenne Jürgen Habermas e lo invogliano a inerpicarsi per un cammino non semplice, né banale. Nella riflessione sul ruolo sociale e morale della filosofia, in cui il pensatore è immerso da decenni, un ruolo di primissimo piano è occupato dal suo dialogo con le realtà di fede e le religioni. L’ultimo stadio di questo sforzo intellettuale è costituito dall’opera in tre volumi: Una storia della filosofia. Qui, egli ambisce a tracciare i contorni di un “romanzo intellettuale dell’Occidente”, in cui – in una genealogia del pensiero postmetafisico – si intrecciano questioni filosofiche, teologiche e sociologiche e si indaga la rilevanza del pensiero religioso per l’avvento della modernità, attraverso una ricostruzione della storia del nesso tra fede e sapere.