Il rapporto tra diritto e spazio accompagna la scienza giuridica sin dalla sua origine, dal momento che il diritto risulta icto oculi legato essenzialmente alla spazialità della sua applicazione. Non è un caso che lo Stato moderno nasca in Francia proprio dalle ceneri dell’Ancien Régime come unità di diritto, popolo e territorio. Il diritto non sembra concepibile se non all’interno e in funzione della sua dimensione spaziale. Proprio lo spazio, tuttavia, svela sin da subito in relazione al diritto la propria natura ambivalente: luogo di azione del diritto stesso, da volontà di potenza a esercizio del potere, e suo ambito di applicazione. Per questa ragione lo spazio giuridico si connota inevitabilmente di diverse dimensioni della normatività – il principio di sovranità, l’autonomia del soggetto, la proprietà, l’immaterialità, la finitezza, l’universalità, l’ideologia, la cultura giuridica – che legano insieme i saperi.
Scritti da
2024/1 – Letture e riletture di Kelsen
Sono indubbiamente maturi i tempi per una riconsiderazione critica sine ira nella cultura giuridica italiana delle maggiori teorie del diritto del Novecento. Questa revisione, necessaria in conseguenza del profondo modificarsi dei caratteri storico-culturali del diritto e della convergenza sempre più accentuata tra civil law e common law, è stata portata avanti fruttuosamente nei confronti delle tesi di Herbert Hart. Più complesso, e forse proprio per questo solo in parte affrontato, è il processo di revisione critica del pensiero di Kelsen, per il quale sono a lungo mancate – o sono state stata tracciate solo in forme preliminari – sia un’analisi approfondita del contesto culturale, fitto di ricchissime e intense polemiche, all’interno del quale nasce e si sviluppa la teoria kelseniana, sia un’articolata radiografia della sua ricezione in Italia dopo gli anni Novanta del Novecento. Il nostro auspicio è che dai saggi raccolti in questo fascicolo di Ars interpretandi e che, testimoniando la ricchezza culturale delle discussioni generate dal pensiero di Kelsen, ne comprovano la forza teorica, venga un contributo ad una ridefinizione più sfaccettata, complessa e matura della figura scientifica di Kelsen, senza nulla togliere alla grandezza della sua teoria del diritto.
2024 – Diritto e Spazio
Diritto e spazio (24-25 maggio 2024)
2023/2 – Testimonianza e diritto
Come il dibattito epistemologico degli ultimi decenni mostra ampiamente, la testimonianza è una fonte conoscitiva di grande valore, che comporta un’interazione sociale e comunicativa . Tutto ciò accade nei più svariati ambiti della nostra esperienza, ma è nel diritto che la testimonianza svolge un ruolo specifico ed esemplare. Per altro verso, la psicologia della testimonianza segnala da tempo i suoi lati oscuri e i rischi che il suo utilizzo comporta in contesti come quelli processuali. I lavori qui raccolti approfondiscono alcuni di tali aspetti.
2023/1 – Guerra e diritto
I contributi raccolti nel presente fascicolo hanno origine nel seminario di discussione sulla guerra tenutosi dal 10 all’11 novembre 2022, presso l’Università di Padova). Le competenze, che sono state coinvolte in questo seminario, sono molto diversificate, riguardando i campi della filosofia, della politica, dell’economia, dell’informatica e del diritto. Un implicito interrogativo di fondo che accomuna tutti gli interventi: nell’età della globalizzazione quali sono i nuovi volti della guerra e quali effetti hanno sull’assetto della visione tradizionale? E qui per “novità” deve intendersi non solo l’avvento di nuove forme di guerra in seguito al declino della centralità dello Stato, ma anche di nuovi modi di condurre la guerra, che richiedono una rivalutazione morale e un riassetto profondo delle regole giuridiche, e infine anche l’individuazione di nuove forme di analisi del fenomeno della guerra in cui è possibile incontrare una più stretta cooperazione tra politica, economia, tecnologia e diritto.
2022/2 – Il diritto tra rischio ed emergenza
I contributi raccolti nel presente fascicolo cercano di offrire, da ambiti disciplinari e prospettive diverse ma accomunati da uno stesso approccio innovatore, uno spaccato sul profondo impatto del cambiamento climatico sugli studi giuridici e la pratica del diritto.
2022/1 – Virtù e pratica del diritto
Questo fascicolo propone alcuni studi sul rapporto tra la virtù e la pratica del diritto, un indirizzo di ricerca ancora poco coltivato in Italia (ed altrove fiorente). Due tesi – che in realtà costituiscono i due lati della stessa medaglia – accomunano tutti i contributi. Da un lato, la pratica del diritto per riuscire richiede al giurista l’impegno di specifiche capacità, qualità e attitudini. Dall’altro, le virtù, che implicano il perfezionamento o l’acquisizione di qualità percettive e operative (skills), sono orientate all’ottimizzazione dell’azione professionale, più che a conferire un sovrappiù etico facoltativo che si giustappone estrinsecamente all’azione giuridica.
2021/2 – Diritto privato. Nuove frontiere e nuovi strumenti metodologici
Il tema prescelto per questo fascicolo di “Ars Interpretandi” è: Diritto privato. Nuove frontiere e nuovi strumenti metodologici. La matrice originaria di quella che è stata poi chiamata la “grande dicotomia” , costituita della distinzione tra l’ambito del privato e l’ambito del pubblico, nata con l’idea di Ulpiano dell’utilitas singulorum e con la teorizzazione nell’esperienza giuridica di Roma antica di una normatività privata che si fa lex, ma chiaramente risalente nella sua formulazione moderna alla teoria liberale, alla tesi della libertà dallo Stato, fu, come è noto, potentemente teorizzata e praticata con una sorta di “riduzionismo monistico” nell’età delle codificazioni, e in particolare in quel monumento del diritto borghese che è il Codice Napoleone, che attribuiva force de loi al contratto; ma fu anche favorita dall’istituzione e dal consolidamento di una giustizia amministrativa operante nell’area pubblica.
2021/1 – Algoritmi ed esperienza giuridica
Il digitale viene da qui: da un calcolo compiuto con le dita. Soprattutto ora che la mano è scomparsa e sono rimasti solo i numeri, la questione da cui prende le mosse questo fascicolo è questa: qual è il destino dell’esperienza giuridica in un mondo retto da un digitale “senza dita”? Nell’attuale fase storica, a noi tocca il compito di chiederci quale sia il posto degli esseri umani, e quali siano i loro compiti, in un mondo tradotto in numeri. Algoritmi, giustizia predittiva, big data e legal tech, tecnoregolazione, sono solo alcuni dei nomi di questa sfida che implica un radicale ripensamento delle nostre tradizionali categorie giuridiche.
2022 – Guerra e Diritto
Guerra e Diritto (Padova, 11-12 novembre 2022)
2021 – Diritto privato. Nuove frontiere e nuovi strumenti metodologici
Diritto privato. Nuove frontiere e nuovi strumenti metodologici (12-13 Marzo 2021, online)
2020/2 – L’eredità dell’ermeneutica
Traendo spunto da un convegno tenutosi presso l’Università Bocconi e l’Università Statale di Milano nel dicembre del 2019, dedicato all’opera di Giuseppe Zaccaria, questo numero di “Ars Interpretandi” raccoglie una serie di contributi che si concentrano tanto sul rapporto tra ermeneutica e filosofia contemporanea, quanto al rapporto tra ermeneutica giuridica e le diverse branche del diritto positivo.